La storia di ELENA: Diastasi addominale e i disagi nella vita quotidiana

Nella ricerca della salute e del benessere, spesso ci concentriamo sulle soluzioni visibili, tralasciando il potenziale impatto di condizioni fisiche meno evidenti ma altrettanto significative. La diastasi addominale, un problema spesso sottovalutato, è un esempio eloquente di ciò. Non è solo una questione estetica, ma un disagio fisico che può compromettere la qualità della vita e il benessere generale di chi ne è affetto.

Affrontare il problema della diastasi

Immagina di affrontare quotidianamente una serie di sintomi debilitanti: mal di schiena persistente, sensazione di peso nella zona pelvica durante la camminata, gonfiore addominale e fastidi anche nei gesti più semplici, per esempio provare dolore quando al tocco dell’addome o sbattendo una tovaglia. Questi sono solo alcuni dei disagi fisici con cui molte donne con diastasi addominale devono convivere.

La diastasi addominale è una condizione in cui i muscoli retti addominali si separano,con associazione di un’alterazione del tessuto connettivo e mio-fasciale.La diastasi è fisiologica gravidanza, ma può assumere aspetti patologici dopo la gravidanza, tra i fattori di rischio troviamo anche: aumento di peso repentino, lavori che comportano l’aumento eccessivo della pressione addominale e lo sport ad alto impatto. È importante non sminuire il cambiamento estetico che comporta, infatti le donne come hanno una diastasi vivono un profondo disagio legato all’immagine di sé, al non riconoscimento del corpo, che ha subito un cambiamento non previsto dopo la gravidanza che comporta una serie di emozioni poco piacevoli con la quale le donne convivono e a questa separazione dei muscoli spesso sono correlati anche una serie di problemi fisici, che compromettono la postura, la stabilità e causando dolore e disagio.

Il percorso di Elena: una storia di determinazione e speranza

Elena, una donna dolce e determinata, ha affrontato la sfida della diastasi addominale dopo aver partorito due volte, l’ultima delle quali 15 anni fa. I sintomi che ha sperimentato erano simili a quelli di molti altri: mal di schiena costante, sensazione di peso al basso ventre durante la camminata, gonfiore addominale e dolore durante gli sforzi fisici.

Nonostante l’impegno con programmi di allenamento casalinghi e una routine attiva, i miglioramenti per Elena erano sempre sfuggenti. Sembrava che non ci fosse via d’uscita dai suoi disagi fisici, finché non ha deciso di intraprendere un percorso di trattamento mirato con MYDIASTASIⓇ.

La trasformazione che non ti aspetti

Le prime due sedute di trattamento MYDIASTASIⓇ hanno segnato un punto di svolta nella vita di Elena. Attraverso la dedizione e la costanza nel seguire il protocollo prescritto, Elena ha sperimentato una trasformazione sorprendente.

Dopo la prima seduta, ha cominciato a percepire i primi segni di cambiamento, ma è stato durante i giorni di esecuzione del protocollo a casa che ha veramente toccato con mano i risultati straordinari del suo percorso. Con sorpresa e gioia, al check della seconda visita abbiamo rilevato una riduzione significativa della sua diastasi addominale, passando da 5 cm iniziali a 3.5 cm. Ma più importante dei numeri, Elena ha sperimentato una sensazione di forza, stabilità e contenimento che non provava da anni.

Conclusione

La storia di Elena è un potente esempio di come la determinazione e la costanza nel perseguire un obiettivo possano trasformare la vita di una persona affetta da diastasi addominale. Attraverso un percorso di trattamento personalizzato e interamente cucito sul suo addome tenendo conto della sintomatologia associata, Elena ha superato i suoi sintomi debilitanti, migliorando non solo la sua salute fisica ma anche la sua qualità di vita e la sua fiducia in sé stessa. La sua storia ci ricorda che la speranza e il cambiamento sono possibili, anche quando sembra che non ci sia via d’uscita. La cosa da non dimenticare è quella di affidarsi a professionisti specializzati e competenti che sappiano ascoltare la paziente, analizzare minuziosamente il caso e solo allora trovare la giusta leva per poter curare la diastasi.

Ogni storia è diversa dall’altra, noi di MYDIASTASIⓇ lo sappiamo bene perché la prima fase della conoscenza delle nostre pazienti parte proprio con l’ascolto delle vostre esperienze. 

Aspettiamo di sentire la tua.

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